Vi sistemo per le Feste!
Riccardo Agostini ne sa a botti (variazione sul tema pacchi, concedetecelo siamo online!) e non solo di vino, ma anche di abbinamenti ideali con il cibo.
Noi ne abbiamo largamente approfittato: Ricky consiglia e il menù è servito!
Allora Ricky le feste si avvicinano, preparaci per tempo….
Partiamo dalle cose semplice. Natale da noi vuole dire piatti molto grassi tipo brodo o bollito, quindi consiglio sempre un buon Lambrusco secco, ti permette di arrivare in fondo senza rotolare giù dalla sedia (e sorride). Se il menù è di pesce come a volte accade, consiglio bianchi importanti e di struttura come ad esempio i Trebbiani d’Abruzzo, i grandi friulani o gli altoatesini.
Immaginiamoci il menù di carne, il classico cappelletto e via via…
Iniziamo con un Lambrusco secco, passiamo a un Sangiovese romagnolo giovane e poi a salire diverse strutture. Non amo consigliare per pranzi corposi vini corposi perché così è un tafferuglio: non un pranzo, ma una rissa. Per questo consiglio un Lagrein altoatesino o un Pinot nero che non hanno gradi alcoolici importanti e ti permettono di goderti il pranzo o la cena arrivando alla fine senza poi dovere fare due giorni di digiuno.
Con un menù che punta al pesce?
Andiamo per gradi e con una lunga destinazione. Per partire una Bolla, appena ci si incontra quindi un bel Saten per rompere la rigidità, poi un bianco delicato tipo un friulano e passerei a un bianco un po’ più di struttura, direi una Rebola dei Colli riminesi con qualche annetto sulle spalle.
E insieme al baccalà che per alcuni di noi è un piatto della tradizione per la Vigilia di Natale?
Con il baccalà Valpolicella tutta la vita, un bel Ripasso! Devi considerare che il primo abbinamento sui vini 9 su 10 è territoriale, per cui se in una determina zona geografica d’Italia è tipico un determinato piatto, è ovvio che fanno un determinato vino. Se in Emilia ad esempio fanno il Lambrusco, non è un caso, il Lambrusco è un vino acido in grado di sgrassare una cucina molto ricca. La stessa cosa accade ovunque. Il baccalà -piatto tipico veneto- si abbina bene con un rosso strutturato, ma morbido è il top di gamma in questo caso è un Ripasso della Valpolicella.
Per i vegani, a tutti gli effetti una fetta importante della popolazione italiana?
Per chi ama pasti a base di verdure e legumi, sono da prediligere i vini bianchi, più leggeri rispetto ai rossi. Consiglio dunque di fare riferimento al menù di pesce.
Vini dolci a fine pasto?
Moscato d’Asti DOCG, di livello. Ci sono delle cose straordinarie al riguardo, parliamo di vini dai 5 ai 7 gradi alcoolici con quei profumi e quella e piacevolezza in grado di dare “una bottina” di fresco e di frizzante dopo un pranzo più pesante del solito.
E da stappare per brindare al Nuovo Anno?
Guai ai vini importanti perché sono buttati via e guai a bollicine strasecche perché si ha sempre un dolce in bocca. La cosa più brutta è bere uno Champagne importante, un Trento Doc o un Franciacorta con il panettone…mi vengono i brividi solo a pensarci! Piuttosto consiglio un vino dolce, un secco demi- sec, metodo classico. Considerate che in occasione del brindisi per dare il benvenuto al Nuovo Anno non si beve molto…spesso succede che ci si bagni semplicemente il becco e il resto lo si lascia lì. Eviterei di spendere delle grosse cifre perché nel caso del brindisi è sprecato!
Per onore di cronaca e perché qualcuno forse ti vorrà copiare nel BUONBERE, svelaci con cosa brinderai tu allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre 2020.
Premetto che generalmente all’ora fatidica dell’ultimo giorno dell’anno, quando in molti posti parte un samba e un trenino, io ho già dato del mio e confesso che per l’occasione, la mia compagna e io stampiamo menù con tanto di vini come al ristorante, SARÀ DI CERTO UN METODO CLASSICO ITALIANO…
A proposito di samba, vedi tu cosa suona meglio e quale scegliere!
Da buon intenditore TANTE parole…
SALUTE E BUONE FESTE
da RICKY