Se da Piazza Ferrari si prosegue lungo via Gambalunga e si raggiunge Via Santa Maria al Mare, a un certo punto, sulla sinistra, ci si trova davanti a un piccolo ristorante dal nome particolare.
“Il Gatto sull’Albicocco” è un posticino prezioso nel cuore di Rimini nato da un’idea di Simona Saragoni e Luca Racis.
Riminesi e giovanissimi entrambi, 30 anni lei e 35 lui, Simona e Luca arrivano entrambi dal mondo alberghiero e fino a qualche tempo fa gestivano un hotel a Igea Marina.
Ciao Simona, ciao Luca! Come siete arrivati fin qui? Qual è la vostra formazione e il vostro percorso professionale?
Luca – La mia esperienza nasce in cucina. Ci sono entrato a 14 anni e, tra stagioni e studio, non ci sono più uscito. Mi sono diplomato come assistente alla direzione d’impresa, ma la mia esperienza si è sviluppata attraverso studio e lavoro direttamente sul campo. Ho diretto prima un hotel 4s a Rimini, poi la gestione assieme a Simona del nostro Hotel.
È stata la passione per questo lavoro a indicarmi la strada da seguire.
Simona – Se Luca è nato in cucina, io sono nata in albergo. Arrivo da una generazione di albergatori, mio nonno, mio padre e infine io. Mio nonno, che lavorò come Maitre in un ristorante in Francia, una volta tornato a Rimini ebbe la possibilità di acquistare un albergo e diede il via alla generazione che io ho portato avanti, fino a oggi. La mia formazione è iniziata con il diploma al liceo scientifico e tre anni di ingegneria gestionale. Insomma non proprio la strada che poi ho deciso di intraprendere – ridiamo. Quando ho capito che strada prendere, ho iniziato a lavorare insieme ai miei genitori nell’albergo di famiglia e, dopo aver fatto esperienza, ho intrapreso la mia strada con Luca.
Grazie all’esperienza sul campo e ai continui aggiornamenti, ho avuto modo di crescere professionalmente.
Quindi diciamo che questa è una nuova avventura, un nuovo capitolo per voi. Com’è nata l’idea?
Volevamo portare nell’hotel che avevamo in gestione una cucina ricercata e di buon livello, come sempre sviluppata nelle precedenti esperienze, purtroppo però era un hotel semi-stagionale e tenere lo staff unito tutto l’anno era difficile. L’idea di aprire un piccolo ristorante che curasse sia il prodotto che il cliente era un’idea che si muoveva in testa da molto tempo. Teniamo molto al territorio e crediamo nei prodotti che questo offre.
Quando la nostra strada si è incrociata con quella di John Coli, chef riminese con madre inglese e con diversi anni di specializzazione ed esperienza nelle cucine di Londra, abbiamo capito che quest’idea poteva diventare qualcosa di più. John ha trascorso molti anni all’estero e una volta tornato in Italia, dopo aver lavorato nelle cucine di alcuni ristoranti riminesi, ha capito di doversi esprimere in modo diverso.
Ci siamo trovati in sintonia per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti di questo territorio e abbiamo deciso di darci fiducia; noi a lui e lui a noi. Crediamo che lavorare con le persone giuste crei un buon ambiente di lavoro, e in un buon ambiente di lavoro non si può che stare bene, non solo il lavoratore ma anche il cliente.
E il nome “Il Gatto sull’Albicocco” da dove arriva?
Sempre dal territorio! Trae spunto da una poesia di Tonino Guerra ma è anche la poesia dalla quale Federico Fellini trasse ispirazione per la scena di Amarcord, con il nipote matto arrampicato sull’albero a urlare ‘Voglio una donna!’. Abbiamo deciso di chiamare in questo modo il nostro ristorante per omaggiare questi due artisti che proprio qui hanno visto i natali e hanno fatto conoscere la ‘romagnolità’ in tutto il mondo. Con questo nome vogliamo dunque fare una dichiarazione d’amore alla nostra terra e alle nostre radici, così come lo facciamo con i prodotti che proponiamo.
Anche per l’arredamento abbiamo utilizzato quei colori e quegli oggetti che ricordano le nostre località; dal pavimento in cotto che ricorda la terra, alle pareti color oro, fino alle tende che ricordano il foyer di un teatro.
Raccontateci qualcosa di più a proposito dei prodotti che proponete…
Proponendo sempre prodotti del territorio, partiamo da un piatto e abbiniamo il vino cercando di andare incontro al gusto del cliente. Quello che facciamo è soddisfare il cliente senza allontanarci dalla zona in cui siamo nati e cresciuti, che è in grado di offrire prodotti di ottima qualità.
Possiamo definire “Il Gatto sull’Albicocco” a kmO?
Per la maggior parte dei nostri prodotti sì, poi per qualche altro prodotto particolare ci siamo concessi qualche Km in più ma acquistiamo sempre da filiere che conosciamo. Nei nostri menù non ci sarà ad esempio il salmone, o comunque prodotti non dell’Adriatico. Crediamo sia giusto valorizzare i prodotti che abbiamo, favorendo così un’economia circolare. Lo sviluppo del territorio per noi è molto importante e investiamo in coloro che sul territorio poi operano. Inoltre abbiamo un rapporto diretto con tutte le cantine con cui lavoriamo.
A proposito di questo, dal 2 luglio inizierà “Il Salotto del Vino”. Che cos’è?
“Il Salotto del Vino” saranno tre appuntamenti che terremo a luglio, il 2, il 16 e il 29, attraverso i quali racconteremo alcune cantine e i loro vini, sempre abbinandoli a un menù del nostro chef John. Venerdì 2 Luglio sarà la serata dedicata alla Cantina Podere Vecciano di Davide Bigucci, venerdì 16 luglio quella della cantina Fattoria del Piccione di Andrea Pasini e giovedì 29 luglio toccherà a Tenuta Santa Lucia di Benedetti Paride.
Sono cantine che ci supportano fin dall’inizio e che credono in questo progetto come noi crediamo nel loro.
Le serate avranno una particolarità: sveleremo la cantina protagonista e i vini degustati durante la cena solo a fine serata. Ci sarà poi un confronto con noi e con il produttore ma solo dopo averlo presentato. Ecco perché il nome “Il Salotto del Vino”, perché sarà un momento di convivialità e di condivisione. Porteremo i clienti, tra una chiacchiera e l’altra, a conoscere davvero i vini del territorio. E come in un salotto, le persone presenti alle serate saranno accompagnate durante questo racconto.
Qual è il pubblico al quale fate riferimento e cosa vorreste segnalare di diverso in “Il Gatto sull’Albicocco”?
Ci posizioniamo su un mercato particolare e più che competitors i nostri sono colleghi che svolgono il loro lavoro a livelli molto alti. Tendenzialmente completiamo una proposta già presente. Una particolarità sono i nostri menù, che cambiamo ogni mese perché seguono la stagionalità delle materie prime.
Forse un’altra cosa diversa – dicono dopo averci pensato un po’ su – è la strada che abbiamo percorso. Arrivando dal mondo degli alberghi e da famiglie di albergatori, ci viene normale essere ospitali e mettere a proprio agio il cliente. Almeno, questo è quello che ci hanno detto. Il ristorante è piccolo, 24 coperti, un concentrato di attenzioni tutte rivolte al cliente.
Cerchiamo di curare nel dettaglio tutto quello che facciamo, e anche se abbiamo l’occhio allenato sui grandi numeri, coccolare pochi clienti ci risulta molto facile e soprattutto ci piace.
Ultima domanda. Avete un cavallo di battaglia per quanto riguarda il menù?
Due, a dire la verità: tacos di piadina con sardone, cipolla in osmosi, radicchio e squacquerone, che faremo provare a chi verrà a “Il Salotto del Vino”, e il raviolo liquido con fossa, topinambur, limone, e canocchie. Questi sono il nostro benvenuto al cliente.
Saluto Simona e Luca e faccio a “Il Gatto sull’Albicocco” l’in bocca al lupo per questa nuova e speciale avventura.
“Il Salotto del Vino” ha posti limitati, la prenotazione è obbligatoria al numero: 393334755915 +390541336641 info@ilgattosullalbicocco.it