Nel cuore di Rimini un ristorante a Km e spreco zero
In coppia sia professionalmente che nella vita, Simona e Luca, riminesi e giovanissimi, hanno deciso poco più di sette mesi fa di aprire un locale tutto loro: Il Gatto sull’Albicocco, un posticino chic nel centro storico di Rimini che ricorda i piccoli bistrot francesi.
Luci soffuse, attenzione ai dettagli, accoglienza fresca e ricercata.
“Entro in cucina, a 14 anni e, tra stagioni estive e studio, non ci sono più uscito” esordisce Luca “Se lui è nato in cucina, io sono nata in albergo. Arrivo da una generazione di albergatori: mio nonno, che ha lavorato tanti anni in Francia, mio padre e infine io. Grazie all’esperienza sul campo e ai continui aggiornamenti, ho avuto modo di crescere professionalmente” si racconta Simona. Aprire un piccolo ristorante che curasse sia il prodotto che il cliente era un’idea che si muoveva nella loro testa da molto tempo e infine si è realizzata la scorsa estate.
Partiamo dal nome “Il Gatto sull’Albicocco” davvero originale, come lo avete deciso?
Ce lo chiedono tutti. Trae spunto da una poesia di Tonino Guerra dalla quale Federico Fellini trasse ispirazione per la famosa scena di ‘Amarcord’, quando il nipote matto arrampicato sull’albero urlava ‘Voglio una donna!’. Un omaggio a due artisti che hanno fatto conoscere la ‘romagnolità’ in tutto il mondo. Una dichiarazione d’amore alla nostra terra e alle nostre radici, così come lo facciamo con i prodotti che proponiamo.
Qual è il pubblico al quale fate riferimento e cosa vorreste segnalare di diverso in “Il Gatto sull’Albicocco”?
Ci posizioniamo su un mercato particolare. Il ristorante è piccolo, al momento diamo disponibilità a circa 10/12 persone a servizio. Possiamo quindi dedicare tutte le nostre attenzioni ai clienti, alla cura del servizio e del menu. Il feedback che riceviamo da nostri clienti è che Il Gatto sull’Albicocco è un ristorante che vai a cercare, che non ti aspetti…sono tante le persone che vengono da fuori, dall’entroterra, dalle Marche. Il Gatto sull’Albicocco regala un’esperienza culinaria diversa, ma non è un ristorante di nicchia.
Raccontateci qualcosa di più a proposito dei prodotti che proponete…
Per le materie prime, partiamo dal territorio, sempre. Quello che facciamo è soddisfare il cliente senza allontanarci dalla zona in cui siamo nati e cresciuti che è in grado di offrire prodotti di prima qualità.
Possiamo definire “Il Gatto sull’Albicocco” a km 0?
Per la maggior parte dei nostri prodotti sì. Anche per quanto riguarda il vino abbiamo un’ampia scelta delle migliori cantine locali con le quali collaboriamo continuamente. Il passo grande lo abbiamo fatto a dicembre dello scorso anno con un affinamento e un cambio di scena che ha visto il mio ritorno in cucina – commenta Luca.
Fedeli al concept e all’idea progettuale, Simona e Luca hanno fatto i dovuti aggiustamenti in maniera tale da rispettare ancora di più le linee guida: chilometro zero e soprattutto spreco zero, nel senso che le materie prime vengono utilizzate in ogni loro parte.
Nei nostri crudi di pesce ad esempio valorizziamo il prodotto in tutte le sue parti, dalle lische al carapace. Questo significa molta più tecnica, molto più lavoro e tempo nelle preparazioni. Una concezione di valorizzazione un po’ diversa rispetto a ciò che accade nella ristorazione in genere e che cerchiamo anche di trasmettere al cliente.
A proposito del menù e dei piatti proposti?
Il menù che proponiamo ora vede dei cambiamenti rispetto ai primi mesi di apertura. Abbiamo inserito in pianta stabile un menù vegetariano a 4 portate, un menù di carne, un menù di pesce e infine per coloro che non desiderano partire dal primo piatto e terminare con il dolce, un menù à la carte.
Anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale avete un modo di operare tutto vostro, diciamo integralista nel senso buono del termine…
È vero! Stiamo cercando di sensibilizzare i nostri fornitori prevedendo meno consegne a settimana per avere un impatto ambientale minore e poniamo grande attenzione al packaging e prediligiamo il plastic free. Se più persone fanno questo tipo di richieste al fornitore, il fornitore si adatterà al nuovo mood…noi ci crediamo e ci proviamo!
Avete qualcosa in cantiere che volete anticipare?
Non abbiamo calendarizzato ancora nulla. Di certo riproporremo appena si alleggerirà il carico della pandemia “Il salotto del vino” con le degustazioni.