Il goal verde che fa crescere le imprese
Tuttavia, esistono molte realtà locali che stanno sperimentando nuovi modelli di consumo energetico, al punto da affermarsi come modelli virtuosi per i rispettivi Paesi. E proprio dalla Regione Emilia-Romagna arriva una buona notizia: il livello di emissioni di gas serra derivati dal riscaldamento di edifici, trasporti, agricoltura intensiva, smaltimento dei rifiuti e piccola industria sono state nel 2021 del 33% inferiori rispetto al 2005.
Una “tecnologia naturale” in grado di mitigare impatto dei gas serra nell’ambiente, la coltura agricola del bamboo potrebbe essere la soluzione nella ricerca di un sistema che prevenga il riscaldamento climatico e allo stesso tempo non limiti eccessivamente l’attività delle imprese. È quanto emerso oggi dal convegno, che si è tenuto lo scorso 29 aprile, “Mitigare le emissioni di CO2: Il goal verde di ogni impresa”, organizzato da tre realtà aziendali del territorio: Bamboo-Pro, Energika e Skema, con il Patrocinio della Provincia di Rimini.
Ad annunciare il significativo risultato raggiunto dall’Emilia-Romagna è stata, in apertura della kermesse, l’assessora Simonetta Tugnoli, che ha anche comunicato come l’emissione complessiva di CO2 sul nostro territorio sia scesa del 1% dal 1990 ad oggi. Il dato in sé può sembrare poca cosa, ma se messo in prospettiva assume un altro valore, come ha sottolineato il docente e ricercatore del Politecnico di Milano Francesco Pittau: «L’1% è poco ma dobbiamo ricordare che il valore dell’anidride carbonica emessa in questo arco temporale è invece aumentata in tutto il mondo».
Pittau ha quindi presentato i risultati delle indagini scientifiche del Politecnico su efficacia di assorbimento di CO2 da parte dei bambuseti: «Il bamboo ha una crescita velocissima. In 4 anni si raggiungono livelli che con ripiantumazione con conifere o latifoglie si ottengono dopo 4 decenni». Le piante di bamboo, inoltre, assorbono circa 5 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno, a parità di proporzioni, rispetto ad una foresta di alberi.
A spiegare il ruolo della coltivazione di bamboo nella crescita delle aziende è stato Fabrizio Pecci, fondatore di Bamboo-Pro: «Oggi a buoni prodotti e buon profitto bisogna aggiungere buona sostenibilità. Non è un tema etico, ma risponde in pieno al cambiamento di paradigma produttivo che sta di fronte ad ogni topo di azienda. Bisogna crescere, ma in modo diverso rispetto al passato. Partecipare alla coltura del bamboo rappresenta solo un valore tra lo 0,2% all’1% di quanto si investe nel marketing, ma dimostra a clienti e stakeholder di muoversi già oggi nella giusta direzione, comunicando con trasparenza un impegno concreto».
Energika e Skema sono invece attive nel campo dell’analisi dei consumi e della valutazione delle prestazioni energetiche. Agostino De Maurizi, co-founder di Energika, ha presentato un piano di studio sulle forme di compensazione della CO2, oltre al caso virtuoso del bamboo. Infine, Skema ha illustrato il Non Financial Reporting, un report per le imprese mirante a definire il livello di sostenibilità ambientale delle loro attività.
Ci auguriamo che gli sforzi delle realtà imprenditoriali del territorio emiliano-romagnolo siano d’esempio per il Paese.