Il diario di una foodlover si nutre anche di passioni ed esperienze.
Ne parliamo con Bettina Balzani, eclettica autrice di Bettina in cucina.
Dottore commercialista e foodblogger professionista. Come è iniziata questa avventura?
Ho iniziato a cucinare da piccola, avevo 5 anni e adoravo il Manuale di Nonna Papera ma le mie vere insegnanti sono state le mie nonne e mia mamma.
A Natale quando mi chiedevano cosa volessi in regalo rispondevo sempre oggetti di cucina: gelatiera, griglia per poter fare i panini, frullatore, centrifuga… Ho sempre letto tanti libri e riviste di cucina per poi replicare le ricette con accostamenti diversi e insoliti.
Ho cucinato tanto durante gli anni dell’università; quando insieme a mia sorella organizzavamo cene per 15 persone in una cucina minuscola, con pochissima attrezzatura e un budget limitato.
Il mio blog è nato per avere sempre sottomano le mie ricette preferite e quelle che faccio e rifaccio perché sono alla base della mia cucina quotidiana.
Il cibo è il filo conduttore di tutti i miei racconti.
Sono una cuoca autodidatta, ho letto, studiato e frequentato diversi corsi di cucina prima di iniziare a tenerne di miei. Sono molto pignola perché credo che le ricette che pubblico debbano essere perfette per essere replicate anche da chi non è un esperto.
A quali motivi è legata la scelta vegetariana delle ricette?
Sono sempre stata anemica fin da piccola quindi costretta a mangiare tanta carne e quando sono andata a vivere da sola ho iniziato a fare delle scelte diverse che rispecchiavano di più i miei gusti. La mia dieta è prevalentemente vegetariana anche se ogni tanto mi capita di mangiare pesce. Mi definisco una “onnivora sociale” perchè cerco di far felice la cuoca di casa che mi invita a cena senza obbligarla a cucinare apposta per me qualcosa di diverso e non mi sento in colpa se a Natale mangio i tortellini della mamma nel brodo di cappone.
Quanto spazio ha la tradizione nella tua cucina?
La tradizione è una parte fondamentale del mio modo di cucinare. Nella quotidianità mi piace partire dalle ricette classiche, variare ingredienti e metodi di cottura per creare qualcosa di nuovo e particolare. Un esempio è la mia piadina che preparo con farina integrale, olio extra vergine di oliva, curcuma, semi di zucca e di lino. Cerco di creare ricette che possano preparare tutti, fattibili anche per chi cucina con i ritimi veloci dei nostri giorni cercando di conciliare leggerezza e gusto.
Anche tra i giovani ha preso piede una grande attenzione per il food, per i ristoranti, i cuochi, e tutto ciò che ruota attorno al cibo. Cosa ne pensi?
E’ molto interessante vedere quanta influenza hanno sui giovani questi argomenti. Coinvolgere le nuove generazioni in questi campi è importante sia per la loro educazione culturale che alimentare.
Sono stata invitata dall’università di Bologna sede di Cesena per la presentazione di nuovi corsi di laurea: tecnologie e scienze alimentari, gastronomia, viticoltura ed enologia. Spero che questi nuovi corsi abbiano tanto successo.
Qual è la tua ricetta del cuore, quella che prepari con più piacere?
Adoro cucinare i dolci. In famiglia sono famosa per la mia ‘torta di mele preparata con le pere’. Mi piace provare ricette sempre nuove mettendoci sempre qualcosa di mio.
Solitamente parto da una classica ricetta della torta di mele per creare delle versioni diverse da quella originale aggiungendo o togliendo ingredienti.
Uso i classici ingredienti di una torta (farina zucchero lievito uova e burro) a cui aggiungo frutta di diversi tipi (mele pere albicocche pesche ciliegie ananas…), uso farine poco raffinate mixandole fra loro poi unisco frutta secca, cioccolato e spezie (cannella vaniglia chiodi di garofano zenzero).