47 anni, riminese doc, Andrea Tani è consulente retail, già restaurant manager di Quartopiano Suite Restaurant, e anche marito e papà. Ha un passato tra i grandi nomi della moda, ha viaggiato in tutto il mondo, lavorato tra Europa, Stati Uniti ed estremo Oriente per poi tornare in Romagna dove si è fermato, ma solo fisicamente.
Andrea porta in questo 2021 incerto e traballante un progetto tutto nuovo, coraggioso, bellissimo.
Ve lo raccontiamo con il formicolio dell’impazienza nella pancia.
“La mia esperienza inizia più di vent’anni fa nel mondo della moda. Ho lavorato molti anni per Giorgio Armani, sia in Italia che nel resto dell’Europa, dove ho fatto una grossa esperienza professionale e personale. Poi sono arrivati il gruppo La Perla e Gianfranco Ferré, gli Stati Uniti, Cina e il Giappone, fino al 2009….Il mio lavoro sarebbe potuto andare avanti, ma mi sarei dovuto trasferire nuovamente e con una moglie e un figlio non avevo più la stessa voglia di un tempo.
Come sei arrivato al mondo della ristorazione?
Ho avuto l’opportunità di affacciarmi su un settore che mi appassionava, ma completamente nuovo. L’occasione arrivò con il ristorante Quartopiano Suite Restaurant del Gruppo SGR nel 2012 in cui mi venne data la possibilità di occuparmene. Mi tuffai in quell’avventura consapevole dei grandi professionisti già presenti all’interno, come lo chef Silver Succi e il direttore di sala Fabrizio Timpanaro. Dal 2012 iniziammo a parlare alla città raccontando una realtà interessante, e la cosa funzionò. Da quell’esperienza mi sono appassionato sempre di più al mondo della ristorazione e non ho più smesso.
E, infatti, quest’anno ci presenterai un nuovo progetto, L’Atollo…
L’idea è nata circa quattro anni fa e ha come sfondo tutt’altra location, quella della spiaggia, che negli ultimi anni ha visto la nascita dei famosi chiringuitos. Il progetto è quello di farne uno che vada a integrare l’offerta già presente. Si chiamerà L’Atollo e avrà uno stile diverso. Si troverà presso lo stabilimento numero 34, La Dolce Vita; una collaborazione che nasce da una conoscenza di lunga data, essendo stata la mia prima spiaggia sin da bambino e con loro integreremo il chiringuito in modo perfettamente sinergico con tutte le altre attività che lo stabilimento già offre. Sono davvero grato a La Dolce Vita per l’opportunità e l’aiuto nello sviluppo del tutto.
Quali saranno le particolarità?
L’idea alla base de L’Atollo ha un format ben preciso, trasferibile e riproducibile che andrà a rispondere a delle altrettanto precise esigenze: cibi e vini selezionati e trascorrere una serata intima o in relax con partner o amici. In pratica vivere un’esperienza dall’inizio alla fine. Uno spazio curato, ma non esclusivo, anzi INclusivo. L’Atollo sarà vivo fin dal mattino per offrire colazione, pranzo, servizio bar ma anche – ovviamente – aperitivo, e dopo cena. Ci saranno serate-evento in collaborazione con alcuni chef, attività locali e con professionisti del mondo della ristorazione. La particolarità sarà proprio nella cura e nell’attenzione, nelle proposte ricercate, nella scelta dei cibi, delle bevande e delle figure professionali che vi gireranno attorno. Sempre mantenendo uno spirito inclusivo e non élitario.
Ci fai qualche nome o ci tieni sulle spine?
Tante cose saranno da scoprire, ma mi fa piacere dare qualche anticipazione… Uno dei partner per quanto riguarda il food sarà Rinaldini, fondatore della pasticceria Rinaldini Pastry che curerà le colazioni e gli stuzzichini dedicati all’aperitivo. Ci saranno poi Birra Amarcord per quanto riguarda la birra; nei weekend Charles Flamminio, famoso mixologist che si occuperà dei cocktail abbinandoli al cibo, e Francesco Falcone, wineteller affermato a livello nazionale per raccontare la carta dei vini.
Due volte alla settimana di prima mattina ci saranno delle lezioni Yoga, curate da Andrea Farina e seguite da una colazione tutti insieme, all’alba, in riva al mare.
Pensi che la lunga esperienza nel retail ti sia stata d’aiuto nei progetti che hai sviluppato per il mondo della ristorazione e in particolare in questo?
Te lo dirò a fine stagione (ridiamo)… Sicuramente l’esperienza nella moda è stata molto formativa soprattutto per capire la coerenza nel messaggio, nel concetto di format e nel concept. Ha senso specializzarsi ed essere specifici in un determinato segmento, questo l’ho imparato grazie al lavoro per i grandi nomi del mondo della moda, un insegnamento da mettere in pratica in qualsiasi settore. Quello di cui sono certo, per quanto riguarda questo progetto, è che sarà un luogo dove essere leggeri, dove passare delle ore in spensieratezza. Chi arriverà con la testa occupata, quando se ne andrà ce l’avrà libera o almeno più leggera e avrà concluso la giornata con qualcosa di bello (e di buono!).
Ringrazio Andrea Tani per la disponibilità e lo saluto sicura che ci rivedremo presto, magari con i piedi sulla sabbia e con qualcosa di buono in mano: calice di vino, cocktail o stuzzichino, non farà differenza.
a cura di Gloria Perosin