Giovanni Potenza, in arte Poppy Chef, che dalla Romagna porta in giro per il mondo chicchi di riso, ricette e storie, si racconta a Kapperi magazine.
C’è tanta Romagna nel nuovo libro di Giovanni Potenza, in arte Poppy Chef.
“Due chiacchere con un risotto” edito da Maggioli Editore, è l’ultima fatica letteraria dello chef originario di Savignano sul Rubicone che oggi è un rinomato chef a domicilio e volto noto di Mediashopping.
Nato in Romagna, Giovanni Potenza si laurea in Giurisprudenza e agli inizi degli anni ‘80 si trasferisce in Lombardia, prima a Milano e poi a Bergamo, dove lavorerà come direttore marketing in un grosso gruppo finanziario. Parallelamente si impegna in politica diventando a soli 18 anni consigliere comunale, poi negli anni ‘90 sarà responsabile marketing e comunicazione e grandi eventi della Regione Lombardia. Una carriera, quella di Potenza, che negli anni 2000 sarà concentrata nell’organizzazione di eventi dell’arte e della musica in giro per il mondo.
Giovanni quando decide di lasciare l’organizzazione di eventi culturali per passare dietro ai fornelli?
Ho sempre avuto la passione per la cucina e ho sempre cucinato per gli amici. Il libro, infatti, racconta quindici episodi, tra il 1983 e il 2020, in cui mi è capitato di cucinare in circostanze uniche.
Sono trentasette anni della mia vita legati dal filo rosso della mia passione per la cucina, che nel tempo ha continuato a svilupparsi e raffinarsi. Nel racconto sono i momenti che mi hanno segnato, per la loro unicità e per la loro essenziale capacità di coinvolgere le persone, rinnovando in me l’entusiasmo e la cura che mi spingono a cucinare e continuano a scrivere la mia storia.
Una passione che a un certo punto della mia vita ho scelto di far diventare il mio lavoro.
Da Santo Domingo a Formentera, passando per New York, Pantelleria, Milano, Porto Rotondo. Nel suo libro si fa un vero proprio viaggio tra i sapori e le tradizioni, filo rosso sono le ricette di risotti. Una delle ricette ha come protagonista Santarcangelo di Romagna. Insomma, il legame con la Romagna resta forte.
Ho voluto inserire questa ricetta legata a un episodio che mi sta particolarmente a cuore. Era il 2006, mia sorella gestiva un ristorante a Santarcangelo. Per dare una mano alla sua nuova attività ho organizzato un weekend enogastronomico e sportivo coinvolgendo alcuni miei amici milanesi che conoscevano poco o addirittura per niente la terra di Romagna.
Durante quelle serate organizzavo degustazione dei vari piatti della tradizione romagnola in alcuni dei miei ristoranti preferiti; come a La Sangiovesa.
Gli amici che ho portato in questo luogo stupendo ancora a distanza di tanti anni, continuano a parlare della serata, della qualità del cibo e della straordinaria dimora storica con le sue grotte che gli ho fatto scoprire.
Nel libro anche il racconto di Santarcangelo di Romagna si chiude con la ricetta di un risotto: Risotto agli stridoli, asparagi selvatici e formaggio di fossa.
Il risotto non è tra i piatti della tradizione romagnola, ma lo sono gli ingredienti che ho pensato di usare: asparagi selvatici, che sono lunghi e sottili e facilmente si trovano sul territorio; stridoli, erbe amarognole che nascono spontaneamente una volta all’anno nelle mie terre; e formaggio di fossa, vero vanto della zona.
Tra i 90 ospiti che avevano partecipato a quel weekend, c’erano Giorgio Gori e Cristina Parodi, Susanna Messaggio, Giorgio Mastrota, Guido Bagatta e Guido Meda, Gabriella Golia e tanti altri.
Il ricordo di quel weekend mi è rimasto nel cuore perché nonostante abbia girato moltissimo, la terra che riesce sempre a scaldarmi il cuore è stata, è, e sempre sarà, la Romagna”.
Risotto agli stridoli, asparagi selvatici e formaggio di fossa
INGREDIENTI per quattro persone
- Riso Carnaroli 250 g.
- Asparagi selvatici 100 g.
- Stridoli 1 mazzetto
- Formaggio di fossa 150 g.
- Burro 100 g.
- Aglio q.b.
- Pepe nero q.b.
- Cipolla 1
- Olio extra-vergine di oliva q.b.
- Vino bianco q.b.
PREPARAZIONE
Per questa ricetta è necessario innanzitutto preparare il classico brodo vegetale e farlo andare per 30-45 minuti.
Pulite e lavate gli stridoli e gli asparagi e metteteli a sbollentare in due diverse pentole per 10 minuti. Dopodiché prendete gli stridoli e tritate- li, metteteli in una padella assieme ad un goccio di olio e uno spicchio di aglio per almeno 2 minuti. Intanto prendete gli asparagi e tagliateli met- tendo da parte le teste, fateli saltare in padella con un goccio di olio e della cipolla tagliata finemente per qualche minuto. Nel frattempo, tagliate il più sottilmente possibile il formaggio di fossa stagionato.
Per il soffritto, usate il solito burro e cipolla e mettete a tostare il vostro ri- so. Bagnate con il vino bianco prescelto e dopo 5 minuti di cottura versate prima gli asparagi e poi gli stridoli. A metà cottura del risotto versate una parte delle scaglie del formaggio e il rimanente mettetelo in una padella assieme a due dita di latte, da far andare a fuoco lento in modo da ottene- re una cremina da aggiungere in fase di mantecatura. Al termine della cot- tura del risotto, spegnete la fiamma e fate riposare per 1 minuto, dopodi- ché procedete alla mantecatura con il burro e la crema di formaggio. Infi- ne aggiungete le teste degli asparagi che avevate tenuto da parte e date una grattugiata di pepe nero. Siete pronti a impiattare e servire!
Bòn apteida!