Il cinema di Quentin Tarantino e il cibo
Il Big Kahuna Burger nella cultura pop
Il cibo può essere ordinato, preparato, sprecato, offerto e mangiato. Panini, bistecche, ramen, gelato… ogni alimento ha delle caratteristiche uniche. Cambiano anche le motivazioni per cui si mangia una pietanza rispetto a un’altra. Appetito? Gola? Compagnia? Oppure c’è un senso più intimo? Nel cinema, da sempre, sceneggiatori e registi hanno sfruttato questa comune azione non solo per saziare i protagonisti dei loro film, ma per definire una situazione, caratterizzare un personaggio o un luogo. Il cibo rappresentato su cellulosa può anche stabilire un nesso tra storie all’apparenza scollegate e riscuotere un successo tale da avere un guadagnarsi un corrispettivo nel mondo reale.
Quentin Tarantino – non ne ha mai fatto mistero – è una buona forchetta. In tutti i suoi film c’è almeno una scena topica che coinvolge i protagonisti a pranzo o a cena. Ad esempio, uno dei momenti più tesi di Bastardi senza Gloria vede il colonnello Hans Landa (Christoph Waltz) a tavola insieme Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent), della quale aveva fatto sterminare la famiglia alcuni anni prima. L’uomo, non curante di chi ha di fronte, ordina uno strudel insistendo con la ragazza quanto sia buono e invitandola ad assaggiarlo. Il colonnello, poi, lascerà la tavola dopo averne mangiato un solo boccone.
Le Iene, la pellicola d’esordio di Tarantino, si apre proprio in una tavola calda, con la banda intenta a discutere di massimi sistemi e musica pop davanti a succulente uova con bacon e milkshake ghiacciati. La scena è in assoluto la più celebre della pellicola insieme alla “danza della morte” di Mr. Blonde/Michael Madsen. Tarantino punta a farci empatizzare con i suoi antieroi mostrando l’amicizia che li lega e suscitando simpatia con i loro discorsi assurdi e inconcludenti. L’atmosfera conviviale e rilassata che tra un’ordinazione e l’altra si respira, viene subito spezzata dalla tragedia: la rapina in banca si conclude in un bagno di sangue e le Iene si trovano ad accusarsi a vicenda della responsabilità dell’accaduto.
Già ne Le Iene compare un elemento che sarebbe diventato ricorrente nella filmografia di Tarantino: il Big Kahuna Burger, sgangherata catena di fast food specializzata in deliziosi panini all’ananas. La tensione tra Mr. White e Steve Mr. Pink (Harvey Keitel e Steve Buscemi), che sono sul punto di spararsi a vicenda, viene rotta dall’arrivo di un Mr. Blonde intento a bere una bevanda della loro marca.
In Pulp Fiction, quando Jules e Vincent Vega (Samuel L. Jackson e John Travolta) si recano a casa di Brett per recuperare la misteriosa valigetta del loro boss, trovano l’uomo e i suoi amici intenti a fare colazione con gli hamburger del fittizio ristorante, che asseriscono essere particolarmente saporiti. Poco prima, i due killer avevano avuto una profonda conservazione sulle “piccole differenze” tra il McDonald in America e quello in Europa. Proprio come il prologo de Le Iene, anche questa scena mostra il lato umano e rilassato di due criminali efferati che di lì a breve avrebbero compiuto una strage. La fortuna del Big Kahuna Burger è continuata nel segmento diretto da Tarantino del film antologico Four Room, in Grindhouse – A Prova di Morte e nell’ultimo C’era una volta ad Hollywood, rivelando una notevole longevità se pensiamo che la pellicola è ambientata negli anni ’60.
Il Big Kahuna Burger è spesso citato anche nei film di Robert Rodriguez, amico e collaboratore di Tarantino fin dagli anni ’90.
In Dal Tramonto all’Alba il personaggio interpretato da George Clooney trova lavoro presso la nota catena, mentre nel 2014, per pubblicizzare il lancio della serie TV ispirata al film, il ristorante Stallion Grill di Austin è stato convertito temporaneamente in un Big Kahuna Burger, «dove gli hawaiani fanno gli hamburger!».
Diversi veri locali hanno iniziato a servire piatti ispirati a quelli che si potrebbero mangiare in un tipico Big Kahuna Burger e altri hanno proprio cambiato il loro nome per rifarsi a esso. Possono inoltre essere comprati t-shirt, tazze e tovaglioli con l’ormai celebre marchio, non sempre prodotti e venduti a norma di legge.
Non resta che invitarvi a preparare il vostro personale Big Kahuna Burger, magari lasciandovi ispirare dalle decine di video-ricette che trovate sul web.