Dalle Comunità Energetiche una grande opportunità per tutti
Sviluppo di temi green e grande attenzione al sociale, sono queste le linee di fondo con cui Paolo Pizzolante conduce la sua azienda Plangreen a Misano Adriatico.
Intervista a Paolo Pizzolante, Presidente e AD di Plangreen
Plangreen si occupa di efficientamento energetico. A chi si rivolge principalmente?
Il nostro principale target sono clienti energivori con un rilevante impatto ambientale: supermercati, edifici industriali, aziende ospedaliere. Partiamo da una analisi dei consumi, fino ad arrivare all’individuazione dei progetti di efficientamento. A fronte di tutto questo, a loro proponiamo il nostro investimento sulla riduzione dei loro costi energetici, e in cambio chiediamo di remunerarci con una parte del risparmio generato. La nostra funzione non finisce qui, e ci occupiamo anche di gestire il processo operativo e di monitorare il risparmio. La nostra consulenza è a tutto tondo, grazie al nostro staff giovane dalle competenze diversificate. Siamo l’ideale per chi aspira a una sostenibilità basata su una tecnologia sempre attuale.
Di recente avete inaugurato la nuova sede, molto bella. Ce la descrivi?
Volentieri, perché per noi è stata la realizzazione concreta dei principi che guidano il nostro lavoro. L’abbiamo resa completamente elettrica e autonoma fino al 95% grazie all’energia solare. Per quanto riguarda gli interni, vanta un giardino con un bosco verticale e una sala conferenze dedicata ai temi dello sviluppo green. Abbiamo portato, per quanto possibile, solo elementi naturali per il design, utilizzando, dove costretti, plastica riciclata. All’ingresso accoglie i visitatori la statua del gorilla Ishmael, personaggio indimenticabile del romanzo di Daniel Quinn, molto importante per la mia formazione. Oltre agli uffici, abbiamo previsto una sala conferenze per lo sviluppo di temi green, attorno ai quali si muove il nostro interesse nonché la nostra preoccupazione.
Parliamo di Comunità Energetiche Rinnovabili, il tema del momento. Ci spieghi come funzionano e che tipo di impatto hanno sulla società?
Si tratta senza dubbio di un impatto positivo, dettato in gran parte dalla funzione sociale: se aumentano i costi energetici, aumenta la ricchezza della CER. In questo modo, chi non possiede un impianto fotovoltaico (consumer) può consumare l’energia prodotta in eccesso da un altro socio che invece ne ha uno di proprietà (prosumer). Sono interazioni orizzontali che rafforzano i legami, creano solidarietà tra le persone e vanno a mitigare le situazioni di povertà energetica.
So che ne state creando una. Di che tipo di CER si tratta?
Abbiamo creato la prima Comunità Energetica Rinnovabile in Italia dedicata al welfare aziendale, con l’obiettivo di ripartirne i benefici tra i dipendenti in termini di welfare aziendale. Dal momento che mancano i decreti attuativi (erano previsti per il 202!) i dipendenti beneficiano solo dell’energia sovraprodotta dall’impianto aziendale, quando entreranno in vigore, saremo in grado anche di generare l’incentivo, sempre a favore del welfare aziendale. Siamo stati orgogliosi di ricevere dal ministro della Transizione Ecologica Pichetto Fratin, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede, una lettera in cui si complimenta per la proposta e in qualche modo certifica l’importanza di iniziative di questo genere, in cui la sostenibilità ambientale va di pari passo con quella sociale.