Andare oltre il semplice cucinare per proporre un’esperienza positiva
Il ristorante Convita a Rimini è una vecchia casa colonica in pietra, vestigia rurale di quando la zona era tutta campagna
Di cosa parliamo quando parliamo di qualità nella ristorazione? Si potrebbe dire che la qualità è il santo Graal di chi si dedica al tempo libero delle persone e al loro benessere, quella marcia in più che distingue chi realmente compie lo sforzo di andare oltre il semplice cucinare. Servono competenze in vari settori, amore per il cibo, gusto per il rapporto con la clientela. Servono spazi adatti e attenzione ai cambiamenti non solo nella gastronomia, ma nella società tutta.
“Quando parliamo di qualità dobbiamo tenere presente che parliamo di qualcosa di complesso, dalle mille sfaccettature. – riflette Andrea Tani, che insieme ai soci Andrea Agostini e Marco Tosi gestisce il ristorante Convita a Rimini – Posso dire che sicuramente non riguarda solo il cibo, ma anche tutto quello che gli ruota attorno, che fa sì che l’ospite possa fare un’esperienza positiva, che a sua volta diventerà ricordo e lo spingerà ad affezionarsi a quel dato locale, a parlarne bene, a consigliarlo agli amici. La differenza la fanno i dettagli, gli accorgimenti, l’empatia che deve stabilirsi con gli ospiti.”
Di strumenti per raggiungere l’obiettivo Convita ne ha tanti, a cominciare dalla location affascinante, in posizione strategica rispetto al Palacongressi di Rimini: una vecchia casa colonica in pietra, vestigia rurale di quando la zona era tutta campagna, campi coltivati e spazi aperti, neanche tanto tempo fa. Attorno le sono cresciuti i palazzi, ma la costruzione mantiene il suo appeal solido e rassicurante, due piani più l’interrato e il giardino con il gazebo, spazi confortevoli per una ristorazione attenta al sapore, ai colori e ai profumi del cibo, come pure alla sostenibilità.
E qui arriviamo a quello che da Convita è un fattore essenziale, presente già nel DNA dell’impresa, strettamente legata a Terra&Sole, uno dei punti di riferimento del mondo bio riminese. Una vicinanza già espressa nel payoff: Convita, Noi, Terra e Sole. Una parentela di sangue che è garanzia di attenzione alla provenienza del cibo, che sia a km0 o a filiera corta, rigorosamente biologico e assolutamente etico, perché: “la certificazione bio è un disciplinare importante, che però non dice sempre tutto quello che c’è da sapere, – spiega Andrea – e a volte, per i suoi costi, esclude quei piccoli produttori che invece di regola potrebbero fregiarsene.”
L’offerta gastronomica include carne, pesce e parte vegetale. Un altro pezzo forte è la pizza. La ricerca sui processi di lievitazione e impasto, unita all’utilizzo esclusivo di farine e ingredienti certificati biologici assicura un risultato di massima digeribilità, che spazia dalle offerte più tradizionali a quelle arricchite da verdure croccanti, germogli e altri ingredienti più inaspettati.
Tanti clienti però scelgono questo locale per un elemento caratteristico: il buffet del pranzo con una quarantina di proposte che ruotano giornalmente, accattivanti ed esclusivamente vegetali. Si compone il piatto liberamente, che viene pagato secondo il peso. Semplice e fuori dai canoni della solita pausa pranzo.
Ogni piano del locale è un progetto, una ramificazione dell’idea originale: “Abbiamo un disegno nella testa – confida l’anfitrione – che è quello di occuparci anche di altri aspetti della gastronomia. Il piano terra, per tante ragioni, rimane destinato all’attività di ristorazione, con il gazebo riscaldato che protegge i tavoli esterni durante l’inverno. Per il primo piano, invece, a proposito di dettagli, abbiamo in mente di farne la sede di una Scuola di Formazione per la ristorazione, dedicata a chi del mestiere vuole perfezionarne le basi tecniche oppure approfondire le soft skills, quelle abilità solo apparentemente secondarie che vanno a lavorare sul rapporto con il cliente, per capire senza troppe parole i suoi desideri, le sue esigenze.”
L’interrato, un altro spazio, un altro progetto. L’ampio open space al momento è un working progress con l’idea di poterlo destinare a conferenze, presentazioni e, chissà, forse un domani potrebbe diventare una sala da te, uno spazio tranquillo in cui chiacchierare o studiare. E infine il giardino. “Altro spazio fondamentale, all’aperto, dove ci piacerebbe sviluppare varie attività sulle quali stiamo ancora fantasticando: yoga, la didattica per i bambini, oppure dedicarne una parte per collaborazioni strategiche e sinergiche esponendo magari applicazioni artistiche, ginnico-atletiche o comunque qualsiasi cosa che sia coerente con la nostra filosofia di vita sana e sostenibile (Insomma, abbiamo altre idee in linea con la filosofia del ristorante).”
C’è spazio per divertirsi oltre che per lavorare, per i gestori del Convita. E per i loro clienti c’è un’occasione da cogliere al volo: andare oltre il cibo, il mangiare: la bacheca con i libri, in buona parte per bambini, dice proprio questo.
Ambiziosi e competenti, i tre soci hanno un’idea precisa di quello che serve per regalare un’esperienza, per favorire il legame dei loro ospiti con il locale, prenderlo per mano e far loro assaggiare sapori nuovi e insoliti, per avere credibilità grazie alla sapienza nello scegliere i prodotti. Che sia questa la qualità?